n° 61
4 ago 2025

Osservatorio congiunturale: il primo semestre 2025

I dati dell’Osservatorio congiunturale sul primo semestre 2025 indicano una fase di modesta espansione congiunturale a fronte di una lieve diminuzione tendenziale, in un quadro caratterizzato dal moderato utilizzo degli impianti produttivi. L’occupazione è stabile o in crescita. Le previsioni per la seconda metà dell’anno sono caute, con una leggera diminuzione che interessa l’attività produttiva e il fatturato.

COMUNICATO STAMPA

 

 

OSSERVATORIO CONGIUNTURALE: IL PRIMO SEMESTRE 2025

I dati indicano una fase di modesta espansione congiunturale a fronte di una lieve diminuzione tendenziale, in un quadro caratterizzato dal moderato utilizzo degli impianti produttivi. L’occupazione è stabile o in crescita. Le previsioni per la seconda metà dell’anno sono caute, con una leggera diminuzione che interessa l’attività produttiva e il fatturato.

 

 

L’Osservatorio Congiunturale dei Centro Studi di Confindustria Lecco e Sondrio e Confindustria Como delinea per il campione di imprese delle tre province, in riferimento al primo semestre 2025, un quadro caratterizzato da indicatori congiunturali in crescita, a fronte di una lieve decelerazione delle performance a livello tendenziale.

Gli indicatori associati a ordini, produzione e fatturato crescono in media del +4,3% rispetto ai livelli del semestre luglio-dicembre 2024; la variazione mediamente rilevata rispetto al periodo gennaio-giugno 2024 risulta invece pari al -1,1% per domanda e vendite, mentre indica un sostanziale consolidamento (+0,1%) per l’attività produttiva.

 

Le aspettative riguardo all’evoluzione del business nella seconda metà del 2025 non indicano la prosecuzione della fase positiva registrata nel primo semestre. È infatti indicata stabilità (+0,2%) per gli ordini a fronte di una diminuzione, seppur contenuta (-1% in media) per produzione e fatturato.

 

La capacità produttiva mediamente utilizzata tra gennaio e giugno 2025 si attesta a circa due terzi del totale (65,6%), in diminuzione di circa un punto percentuale rispetto a quanto esaminato per il secondo semestre 2024 (66,5%).

All’interno del campione vi sono differenze nel tasso di utilizzo degli impianti, sia per quanto riguarda la dimensione aziendale, sia suddividendo le imprese in base all’attività merceologica. Le realtà con oltre 50 occupati (73,6%) rivelano un impiego medio superiore a quanto indicato dalle imprese più piccole (60%).

Per quanto riguarda invece il comparto di attività, si registra un tasso di utilizzo del 70,3% per le aziende tessili, del 65,3% per quelle metalmeccaniche e del 67,5% per quelle afferenti agli altri settori.

Risulta in crescita, dal 3,7% del precedente Osservatorio al 6%, la quota di produzione non realizzata internamente dalle imprese ma gestita ricorrendo a pratiche di subfornitura: l’outsourcing produttivo coinvolge prevalentemente partner nazionali (5%) rispetto a quelli esteri (1%).

 

Oltre un terzo (35,3%) del fatturato realizzato nei primi sei mesi dell’anno è generato con clienti esteri, a conferma della marcata propensione all’internazionalizzazione che da sempre contraddistingue il tessuto produttivo dei territori.

Le aziende di medie dimensioni risultano più attive sui mercati oltre confine, con una quota media di oltre la metà (51,8%) del fatturato realizzato all’estero; le realtà fino a 50 occupati sono comunque presenti a livello internazionale, generando quasi un quarto (23,8%) delle proprie vendite al di fuori dell’Italia.

Fra i mercati serviti, l’Europa Occidentale è l’area dove viene realizzata la metà dell’export, pari ad una quota del 18% del fatturato complessivo. Ulteriori aree di interesse sono rappresentate dall’Est Europa (4,1%), dagli Stati Uniti (4,1%), dai BRICS (2,3%) e dall’Asia Occidentale (2%).

 

I giudizi sull’evoluzione del fatturato nei mesi finali del semestre, nello specifico tra aprile e giugno 2025, indicano una situazione eterogenea ma dove gli scambi sul mercato domestico sono maggiormente dinamici rispetto a quelli esteri.

Le vendite in Italia sono stabili sui livelli dei primi tre mesi dell’anno per il 37,1% del campione, in rallentamento per il 25,4% e in espansione per il 37,5%.

Le esportazioni sono in mantenimento per circa due realtà su cinque (38,6%) e in aumento e in riduzione per il 30,7%.

 

Per quanto attiene all’approvvigionamento delle materie prime, anche nel primo semestre 2025 restano criticità e influenze sulle dinamiche aziendali.

Per quanto riguarda l’andamento dei listini praticati dai fornitori, tra gennaio e marzo, a fianco del 71,6% di aziende che indica costi invariati, il 17,9% segnala un peggioramento e il 10,5% condizioni maggiormente favorevoli. Tra aprile e giugno, tre realtà su cinque (60,4%) evidenziano costi stabili, il 14,8% una diminuzione e il 24,8% un inasprimento.

L’evoluzione dei costi associati alle materie prime e alle forniture energetiche (elettricità e gas) ha continuato a determinare impatti sulla gestione dell’operatività delle imprese: per circa una realtà su dieci (9,3%) è stato necessario riorganizzare parte del lavoro e dell’attività produttiva; per circa un’azienda su cinque (23,1%) sono stati riscontrati significativi impatti sui costi di produzione; per il 47,8% è stata segnalata una contrazione dei margini di profitto.

 

Diffusamente stabile il giudizio espresso riguardo il rapporto con gli Istituti di credito nella prima metà del 2025: per circa quattro realtà su cinque le condizioni sono invariate rispetto al semestre precedente.

I costi di accesso al credito, le spese e le commissioni bancarie e la richiesta di garanzie e tassi sono stabili per otto realtà su dieci (79,7%), in peggioramento per l’8,5% e in miglioramento per l’11,8%.

Con riferimento alla disponibilità degli Istituti ad espandere le linee esistenti o ad attivarne di nuove, l’87,5% del campione non ha comunicato variazioni, il 4,2% ha indicato una minor propensione ad esaudire le richieste e il rimanente 8,3% ha segnalato una maggior apertura.

Sul tema della valutazione sulla liquidità, tre realtà su cinque (61%) ritengono il quadro nella norma, il 21,8% indica soddisfazione e il rimanente 17,2% considera la propria situazione finanziaria come migliorabile.

 

In riferimento all’andamento occupazionale, il quadro risulta caratterizzato da un prevalente mantenimento dei livelli nei primi sei mesi dell’anno, così come indicato da oltre tre realtà su quattro (76,1%). In caso di variazione, le indicazioni di aumento degli organici (17,4%) sono maggiormente diffuse rispetto a quelle di diminuzione (6,5%).

Nonostante le segnalazioni di crescita, oltre un’azienda su due (54,3%) segnala difficoltà nel reperire le competenze necessarie all’impresa.

Le previsioni per l’evoluzione dello scenario tra luglio e dicembre 2025 restano orientate ad un diffuso mantenimento (71,3%), affiancato da una maggior incidenza delle ipotesi di espansione (22,5%) rispetto alle aspettative di diminuzione dei livelli (6,2%).

 

EFFETTI DELLO SCENARIO GEO-POLITICO

L’aumento dell’instabilità geopolitica internazionale fa sentire i suoi effetti anche sui territori, sebbene per il 56,9% del campione non si registrino particolari conseguenze, mentre il 43,1% del campione segnala un peggioramento.

Nel dettaglio, le tensioni geopolitiche hanno generato un aumento dei costi energetici e delle materie prime per il 44,9% del campione, un aumento dell’incertezza sui mercati di sbocco per il 50,9%, un rallentamento dei livelli di domanda per il 54,1% e l’insorgere di difficoltà nei trasporti internazionali e nelle operazioni logistiche per il 22,8%. Si aggiungono un ridimensionamento degli investimenti programmati per il 13,8% delle aziende e interruzioni di alcune catene di fornitura in casi limitati (3,9%).

 

TRANSIZIONE GREEN, SOSTENIBILITA’ D’IMPRESA E INVESTIMENTI

In linea con le precedenti edizioni dell’Osservatorio, le imprese hanno proseguito nell’attività progettuale e di investimento lungo molteplici direttrici.

In oltre un caso su due, le iniziative riguardano gli ambiti della sostenibilità ambientale (51,9%) e del risparmio energetico (50,6%); sul fronte dell’innovazione si registrano progetti di ricerca e sviluppo (45%), l’introduzione di tecnologie di digitalizzazione (55,7%) e di soluzioni di intelligenza artificiale applicate ai processi interni (18,8%). Oltre la metà delle aziende ha in generale affrontato interventi per il potenziamento del proprio capitale fisico (52,8%), a cui si sono aggiunte azioni mirate per lo sviluppo e la promozione del grado di internazionalizzazione (26,1%).

 

DOMANDA

Nei primi sei mesi del 2025 la domanda registra una crescita congiunturale, a fronte di una diminuzione tendenziale.

Il confronto con il corrispondente periodo del 2024 evidenzia un calo di circa un punto percentuale (-1,2%).

La variazione registrata rispetto ai livelli del semestre luglio-dicembre 2024, quando gli ordini erano diminuiti di quasi quattro punti percentuali (-3,8%) sui sei mesi precedenti, risulta invece pari al +3,1%, con un dato che conferma al rialzo le previsioni positive formulate nel precedente Osservatorio (+1,3%).

Nel secondo semestre 2025 la domanda non è attesa variare rispetto a quanto registrato nei primi sei mesi dell’anno, ma dovrebbe stabilizzarsi (+0,2%).

 

PRODUZIONE

L’attività produttiva registra dinamiche di crescita coerenti con quanto rilevato per gli ordini nel raffronto congiunturale e una stabilizzazione dei livelli nell’analisi tendenziale.

Il dato misurato rispetto ai semestre gennaio-giugno 2024 risulta pari al +0,1%.

Il confronto con la seconda metà del 2024 evidenzia invece un aumento del 4,7%.

Le previsioni per la seconda metà del 2025 indicano una decelerazione dei ritmi produttivi di entità contenuta, pari al -1,4%.

 

Il tasso medio di utilizzo degli impianti di produzione tra gennaio e giugno 2025 risulta pari a 65,6%, con il calo di un punto percentuale circa rispetto al secondo semestre 2024 (66,5%).

La situazione riguardante l’impiego della capacità produttiva risulta variegata, sia in base alla dimensione, sia in base alla categoria merceologica.

Si registra un utilizzo del 73,6% nel caso delle aziende con oltre 50 addetti e del 60% per le realtà di dimensioni minori.

Per le aziende metalmeccaniche il ricorso agli impianti è del 65,3%, del 70,3% per le tessili e del 67,5% per quelle afferenti agli altri settori.

Risulta in aumento, rispetto al luglio-dicembre 2024 (3,7%), il contributo alla produzione legato all’utilizzo di pratiche di outsourcing: nei primi sei mesi del 2025 l’attività affidata a subfornitori è stata pari al 6%; nel dettaglio a partner italiani per il 5% e in misura limitata a realtà estere (1%).

 

FATTURATO

Le vendite hanno dinamiche sovrapponibili a quelle della domanda, con un incremento congiunturale a fronte di un rallentamento tendenziale.

Il raffronto con i livelli del corrispondente semestre 2024 indica una decelerazione di un punto percentuale (-1%).

La variazione misurata rispetto alla seconda metà del 2024 si attesta invece al +5%.

Le aspettative riguardo all’andamento del fatturato nel secondo semestre 2025 non indicano fiducia sul permanere della fase di espansione che ha interessato la prima metà dell’anno (-0,6%).

 

Le aziende dei tre territori competono a livello internazionale e sono presenti in molteplici mercati al di fuori dell’Italia, realizzando in particolare oltre un terzo (35,3%) del fatturato attraverso l’export.

La principale area di destinazione si conferma essere l’Europa Occidentale, mercato dove è generato il 18% delle vendite complessive. Seguono l’Europa dell’Est e gli Stati Uniti (entrambi con una quota del 4,1% del fatturato), i BRICS (2,3%), l’Asia Occidentale (2%) e l’America Centro-Meridionale (1,2%).

 

MATERIE PRIME

Anche per la prima metà del 2025, le imprese indicano il permanere di alcune criticità riguardanti le materie prime e le fonti energetiche.

Tra gennaio e marzo, i costi di approvvigionamento sono cresciuti per il 17,9% del campione, a fronte di una riduzione segnalata dal 10,5% e di un quadro invariato per il 71,6%.

Tra aprile e giugno, la quota di aziende che indica un apprezzamento dei listini praticati dai fornitori sale a quasi un quarto del campione (24,8%) mentre la diminuzione, e dunque costi più favorevoli, interessa il 14,8% delle imprese, a fronte della stabilità comunicata dal rimanente 60,4%.

Le dinamiche relative ai costi delle materie prime e delle forniture energetiche hanno determinato effetti distorsivi sull’attività delle imprese: la necessità di riorganizzare parte dell’attività o del lavoro, specie per evitare consumi nelle fasce orarie a maggior costo, per circa un’azienda su dieci (9,3%); una crescita dei costi di produzione per circa una realtà su quattro (23,1%); l’erosione della marginalità a causa dei maggiori costi per quasi un’impresa su due (47,8%).

 

OCCUPAZIONE

Nella prima metà del 2025 lo scenario occupazionale resta orientato alla conservazione dei livelli, così come comunicato da oltre tre realtà su quattro (76,1%) e in coerenza con le variazioni congiunturali assunte dagli indicatori associati a domanda, produzione e fatturato. Nei casi di giudizi di modifica degli organici, le indicazioni di espansione (17,4%) sono superiori rispetto a quelle di diminuzione (6,5%).

Più della metà (54,3%) del campione continua ad evidenziare difficoltà nel reperire sul mercato nuovi profili professionali con competenze adeguate rispetto alle esigenze di sviluppo aziendali.

Le previsioni per l’andamento dell’occupazione nel secondo semestre dell’anno si confermano diffusamente stabili (71,3%), con una maggior presenza delle attese di aumento (22,5%) rispetto a quelle di riduzione (6,2%).

 

 

Como / Lecco / Sondrio, 4 agosto 2025

 

 

 

 

PRESS INF

Confindustria Lecco e Sondrio                                                                                            Confindustria Como

Francesca Zucchi                                                                                                                 Stefano Rudilosso

Responsabile Ufficio Stampa e Comunicazione                                                                    Responsabile Ufficio Stampa e Comunicazione

Mob. +393348338526                                                                                                      Mob. +393665850521

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